Le interviste della Scimmia
Eccoci al secondo appuntamento con le nostre interviste.
Bisogna innanzitutto sottolineare il grande successo della prima, in cui abbiamo avuto a disposizione la simpatia e la collaborazione di Fabio Cofferati e che potete rileggere cliccando qui. 🙂
Per la nostra seconda intervista abbiamo un grande amico, recentemente incontrato all’ottimo Vespazzi del VC Montemurlo (PO) assieme al mitico Simone Borghini, ovvero nientemeno che Luca Guerrini!
Per mancanza di tempo l’intervista è stata condotta con lo scambio di messaggi vocali, quindi le risposte che leggerete sono una trascrizione delle parole di Luca.

Luca Guerrini, primo a destra, assieme ad Andrea Morini (Presidente dei Monkeys), Dario Capatti e Simone Borghini (Photoinvespa).
Ma andiamo a cominciare!
Ciao Luca! Iniziamo con una presentazione…
Ciao a tutti! Sono Luca Guerrini, classe 1975, abito in provincia di Arezzo e il mio soprannome è “Pazzo Incosciente”. Il mio Vespa Club di appartenenza è quello di Sant’Elpidio a Mare (FM)..
Tra le vespe che possiedi, quale preferisci?
“la mi’ cocchina” è senza dubbio la Sprint Veloce, anche perchè è stata prodotta nel mio anno di nascita, il 1975. Sono particolarmente legato anche alla mia Faro Basso del 1957 ma più per motivi affettivi in quanto appartenuta ad un caro parente.
Quale vespa non possiedi ma desidereresti avere?
Bella domanda.. penso che il sogno di tutti gli appassionati sia la 98… Il motivo è che si tratta della prima vespa in assoluto ed inoltre, a parte il valore, devo dire che esteticamente è la vespa che mi piace di più..
Qual’è stata la tua prima vespa? Quanti anni avevi?
La prima vespa l’ho presa a 14 anni e mezzo dopo che nei primi 6 mesi avevo demolito il Fifty.. ma la vespa era sempre stata nel mio cuore quindi mi presero una PK 50 XL Rush a 3 marcie..
Come è cambiato l’utilizzo della vespa da quando eri adolescente rispetto ad ora che sei adulto?
La vespa non l’ho mai usata nel modo tradizionale, per andare a scuola o al bar… io l’ho sempre usata per viaggiare, anche se erano solo 20 o 30 km, per un quattordicenne era comunque un viaggio.. Quindi l’unica cosa che è cambiata è il fatto che sono passato da 30 a diecimila 🙂
Ci descriveresti il tuo raduno ideale?
Da organizzatore o da partecipante? In passato, come Presidente di Vespa Club di Montevarchi la mia preoccupazione era dare il massimo in termini di buon cibo e bevande, tutto in quantità e con un bel gadget, facendo spendere il minimo ai partecipanti. Da partecipante invece scelgo i raduni in base al viaggio che mi ci porterà o al giro turistico che viene organizzato, soprattutto se l’evento si svolge su più giorni. In pratica, se il viaggio che dovrò affrontare mi intriga molto e soddisfa la mia fame di km, se poi il raduno in sè non fosse bellissimo per me non sarebbe una tragedia. L’importante è che ci sia molto da mangiare e da bere! 😀
Fai outing: hai mai caricato la vespa su un furgone/carrello?
Non ho nessun problema a dire che è successo, ma soprattutto per motivi tecnici.
In viaggio: da solo o in compagnia? Nel secondo caso, chi è il tuo compagno/a preferito?
Preferisco da solo perchè reggere i miei ritmi o le mie “pazzie” non è facile, ma è capitato di viaggiare anche con amici fra i quali voglio citare Simone Borghini e Walter di Sant’Elpidio a Mare..
Raccontaci la tua più bella avventura/viaggio in vespa.
Come non parlare del viaggio a Capo Nord di cui potete leggere ampiamente nel mio libro “Pazzo Incosciente”? Però il viaggio che più mi piace ricordare è l’Eurovespa del 2003 a Vienna, perchè è stata la prima volta che ho varcato il confine italiano.

Ecco alcuni gadgets legati alla nuova impresa di Luca. A sinistra il libro “Pazzo incosciente”, ancora disponibile e che consigliamo.
Nel 2016 sei partito in sella ad un Piaggio Bravo con l’intento di raggiungere nuovamente Capo Nord, ma purtroppo un problema tecnico ti ha fermato sulla linea del Circolo Polare Artico e hai dovuto abbandonare l’impresa quando ormai mancavano meno di 200km. Tra pochi giorni ritenterai l’impresa.. Perchè?
E’ una soddisfazione mia personale, ci voglio riprovare… insistere e non mollare.. e poi come si suol dire “non puoi andare a Roma senza vedere il Papa..
Come hai modificato il Piaggio Bravo per fare in modo che questa volta non ti tradisca?
La cosa più importante è che ho sostituito il telaio del motore, che normalmente è fatto con materiale dello spessore di 1mm, con uno rinforzato dello spessore di 3mm e questa volta confido che non si rompa. Poi ho tolto i pedali e aggiunto una messa in moto a strappo simile a quella delle motoseghe, molto più comoda. Il motore è rimasto invariato rispetto a quello del 2016, ho solo cambiato i rapporti per avere più spinta in salita anche se a scapito della velocità e la forcella anteriore è stata rinforzata e soprattutto ho un nuovo variatore, un prototipo senza rulli che è stato fatto apposta per me e che testerò durante il viaggio.
Percorso e durata del viaggio saranno gli stessi?
Questa volta non ho pianificato il percorso, andrò all’avventura , ma la durata è legata al mio lavoro e ho a disposizione solo 22 giorni. Una volta raggiunta la meta ho in mente un ritorno un po’ alternativo ma non è ancora il momento di parlarne..
Una volta compiuta la missione, hai altri progetti per il tuo Piaggio Bravo o cambierai mezzo?
Sinceramente il mio prossimo viaggio lo farò in vespa, che resta il mio veicolo preferito. Per il Bravo però ho in mente un’idea un po’ pazza ma non so se si concretizzerà .. ci sto pensando 🙂
Abbiamo finito, vuoi aggiungere qualcosa?
Prima di partire per un lungo viaggio non ci pensare.. parti e basta, poi quel che deve succedere succederà !