Il Giro del Monkey Bianco 2023
Un altro successo targato Vespa & Lambretta per i Monkeys di Aosta
Testo di Dario CAPATTI – foto di Nicola PASQUARELLI, Emanuela NOVARESIO, Simone BORGHINI, Sabrina PARLA, Consuela COMOTTI, Enza GIORDANELLI e Dario CAPATTI.
Nell’ormai lontano 2019, i nostri sodali di Aosta sfoderarono una notevole capacità organizzativa dando vita ad un giro attorno al Monte Bianco di ben due giorni, con pernotto in campeggio. Detta così pare semplice, ma accompagnare in sicurezza e nutrire più di 50 persone per due giorni non è cosa semplice, credetemi.
Non paghi, passato il tristemente famoso Covid e dopo due edizioni di Vespette Conce, quest’anno Roberto, Denis e compagnia hanno voluto replicare la bella esperienza sfoderando una seconda edizione del Giro del Monkey Bianco!
Un giro alla portata di tutti.
Come di consueto in casa Monkeys, nessuno è un eroe (tranne forse chi organizza) e il Giro del Monkey Bianco è quindi un raduno alla portata di qualsiasi vespista o lambrettista, sia in termini di difficoltà che in termini economici.. a noi la parola “Audax” non piace! Quindi viva la sicurezza e la comodità, con un carro scopa dotato di carrello, per trasportare tutti i bagagli e lasciare i partecipanti leggeri, oltre che per raccogliere eventuali mezzi in panne che Roberto Martignoni, in coda al gruppo, non riuscisse a rimettere in strada con la sua esperienza.
Quindi bando alle ciance e, dopo una delle pizze più buone che possiate trovare ad Aosta, ovviamente parliamo di iSaulle, per il benvenuto del venerdì sera, eccoci pronti per partire!
Sabato 5 agosto il sole ci sorride.
Nonostante le cattive previsioni meteo, in realtà sabato mattina a Les Halles d’Aoste, l’area commerciale gestita dalla società Autoporto Valle d’Aosta, il sole splende propizio e, grazie alla gentile concessione della società, abbiamo addirittura il permesso di parcheggiare i nostri scooter nell’ampio ingresso coperto del centro commerciale, per poi andare in tutta tranquillità a consumare una ghiotta colazione presso la Gelateria Torrefazione Vierin, come ormai tradizione. Tra tante vespe e qualche lambretta, pure io spingo il mio virile Innocenti LUI all’interno del Centro Commerciale, tra lo sguardo un po’ incredulo del resto dei partecipanti. Ebbene sì, non pago del Lambretta LUI Experience, affronterò il Giro del Monkey Bianco col mio arrancante LUI!
Il Gran San Bernardo ci aspetta!
In effetti nulla di eccezionale, difficile che la montagna si sposti! Quindi partiamo poco prima delle 10 per percorrere il giro in senso inverso rispetto a quello del 2019 e dopo pochi chilometri già la salita si fa dura mettendo in crisi il mio destriero che però, neanche ultimo, arriverà in vetta con la falsa modestia di chi sa di poter contare su qualche asinello in più rispetto al cavallo e mezzo regolare.
In cima sferza un vento gelido, che cozza con l’afa rispetto alla quale siamo partiti da valle, quindi dopo aver scattato le foto di rito e acquistato un meritato adesivo per celebrare l’impresa (chissà quanti LUI sono mai stati fin quassù?), ci lanciamo tutti in discesa verso Champex-lac nel cantone Valais della Svizzera, seconda nazione toccata dal nostro giro.
I Monkeys di Aosta avevano raccomandato di procurarsi un panino per questo primo pranzo e molti hanno diligentemente adempiuto, ma una volta arrivati al lago per l’ora di pranzo, Roberto, Marco, Denis e Simon hanno tirato fuori dal cilindro bevande, formaggio (e che formaggio!), pane, salumi e addirittura una piccante ratatuille che ha fatto riporre nuovamente nello zaino il mesto panino.
Ben rifocillati, siamo scesi fino a Martigny per la prima sosta benzina, gestita dagli organizzatori dietro una corresponsione facoltativa di 20 euro da parte di ogni partecipante. Il sistema è semplice e serve a velocizzare le operazioni. Praticamente Roberto ha rifornito tutti pagando con la propria carta di credito e segnando la quantità di benzina erogata per ciascun partecipante, il quale alla fine del giro pagherà la differenza se ha consumato più di 20 euro di benzina o viceversa sarà rimborsato.
Passaggio con vista ghiacciaio.
Senza alcun problema tranne, odio scriverlo, una Lambretta DL potenzialmente grippata che si farà il resto del giro sul carrello, raggiungiamo il Colle della Forclaz, entriamo in territorio francese e oltrepassiamo Chamonix ammirando dal basso ciò che resiste dell’imponente ghiacciaio. Durante queste prove altimetriche noto che spesso il gruppo si spezza in due tronconi. Davanti, guidati da Jean-Claude Ajazzi (per gli amici Gianclaudio del Vespa Club Saint-Vincent) che fa da preciso apripista, abbiamo soprattutto i prodi del Vespa Club Montemurlo, con Saro e Marco di rincalzo ad aspettare il secondo gruppo negli incroci. Questa divisione è dovuta evidentemente ad una selezione in base alla velocità e alla confidenza alla guida che ogni partecipante riesce ad esprimere. Ma niente paura, spesso i due gruppi vengono ricompattati dal diligente Gianclaudio. In mezzo, a fare da pendolino, il sottoscritto con il LUI, che parte in testa e, in salita pian piano viene riassorbito dal gruppo lento, ma non appena inizia la discesa parte l’inseguimento fino a trovarmi, quasi sempre, a tallonare Gianclaudio con i pochi centimetri di diametro dei miei inadeguati freni a tamburo.
Fotografi grandi.
Tutto questo mio insano divertimento, avanti e indietro fra i due gruppi, col mio piccolo pistone che urla e bussa dove non dovrebbe, non passa inosservato agli occhi di Nicola Pasquarelli ed Emanuela Novaresio che, da fotografi professionisti ed ispirati quali sono, immortalano le mie peripezie oltre a non trascurare gli altri partecipanti, i panorami e i momenti topici che il loro occhio allenato coglie dove altri passano via. Una sensibilità e una perizia che pagare adeguatamente non sarebbe per le nostre tasche. Perchè per valorizzare un ottimo raduno non servono grandi foto ma fotografi grandi. Grazie di essere dei nostri!
Tartiflette, un nome esotico.
All’arrivo a Praz sur Arly ci attende lo squisito e calorosissimo benvenuto de La table Savoyarde di Nathalie e Massimo Scoizzato, i quali hanno sempre un occhio di riguardo per noi con il loro generoso aperitivo a base di formaggi e salumi dell’alta Savoia.
Fa molto figo dire Ratatuille per intendere un po’ di verdura a cubetti e quindi anche noi abbiamo il nostro tocco di francofonia sciccosa con la Tartiflette, una ricetta tradizionale dell’Alta Savoia che però in pratica non è altro che un pentolone di cipolla stufata, a cui viene aggiunto formaggio e pancetta. Questo squisito piatto ci aspetta per la cena del sabato al campeggio Les Pres d’Arly, ma solo dopo aver montato le nostre tende tra sorrisi e buonumore, manco fossimo degli scout con venti (anche trenta) anni in meno. Dopo la cena e una premiazione goliardica, la maggior parte se ne va inutilmente a letto nella propria tenda, dato che comunque Roberto e Sabrina Parla (io questi distinguevo negli schiamazzi, chiedo scusa agli altri urlatori alticci) ci hanno tenuti svegli fino alle tre del mattino.. Ma a parte questo piccolo particolare, sono doverose due menzioni, quella di Andrea Profilato che ci ha regalato qualche chilo di cantucci direttamente dalla Toscana (ma che non abbiamo potuto gustare per motivi, ehm, aromatici diciamo) e quella di Franco Pansardi, il responsabile Monkeys della Lombardia (assieme a Tiziano Amboni), che ci ha fatto dono di due parallelepipedi in plexiglass nei quali è stata stampata la locandina dell’evento. Una cosa semplice ma di grande effetto che è già in bella mostra vicino alle cose a cui tengo di più.
Domenica 6 agosto.
La pioggerellina scesa a tratti durante la notte ci culla durante quei 15 minuti di sonno che riesco a strappare a Morfeo. Una mattina umida e fresca è la cornice del nostro risveglio e la prima cosa da fare è ripiegare le tende e i materassini in attesa che i solerti organizzatori ci servano la colazione, arrivata assieme agli ottimi panini che verranno distribuiti alla sosta pranzo.
Inforchiamo quindi i nostri scooter e ci mettiamo in fila per partire tutti assieme in direzione de Le col des Saisies e Beaufort, quando mi scappa l’occhio su quella bella Lambretta rossa ben legata sul carrello del carro scopa – sigh.
Come da previsioni, ci accompagna una pioggerella a tratti che comunque non pregiudica troppo il piacere di guida, ma certamente abbassa le temperature sul passo che si trova a 1650 m.s.l.m. dove ancora sferza un venticello che ci invita a proseguire in fretta verso la diga di Roselend. Fra splendidi panorami, attraversiamo la strada sopra la diga e ci fermiamo poco oltre, dove iniziamo a distribuire i panini, il dolce e l’acqua che saranno il nostro gustoso pasto al sacco, con qualche goccia di troppo dal cielo.
Saliamo quindi fin quasi a 2000 metri sul Cormet de Roselend (io arranco ovviamente) per poi discendere molto velocemente in direzione di Bourg Saint Maurice, da dove intraprenderemo l’ultima scalata verso l’Italia, affrontando il Piccolo San Bernardo. Anch’esso è preda di vento e pioggerella che comunque, non so come fanno, non intacca minimamente la qualità delle foto di Nicola ed Emanuela, ma sicuramente intacca la nostra voglia di fermarci, tanto che quasi tutti cominciano a scendere, trovando subito uno splendido sole che ci riscalderà fino a La Thuile. Qui la famiglia Jacquemod dell’Osteria Gran Ru ci attende per un aperitivo caldo che celebra il finale di questo bel giro fatto di amicizia, buonumore e fantastici panorami che stampano un grande sorriso non solo sul viso dei partecipanti ma soprattutto su quello di Roberto, Denis e tutti gli organizzatori.
Da parte mia un grande grazie ai Monkeys di Aosta, un pilastro della nostra organizzazione.
Un po’ di numeri.
- Questa edizione ha avuto 83 partecipanti, 69 Vespa, 3 Lambretta e un LUI.
- Il partecipante più giovane, a bordo di un ET3 col suo papà, è stata Vanessa Broggio.
- Il partecipante più anziano, a bordo del carro-scopa assieme alla sua Lambretta – sigh – è stato Giovanni Moccia.
- 3 nazioni, 9 colli (o passi, per dirla all’italiana) e 345 km percorsi.
- Il partecipante proveniente da più distante su due ruote è stato Walter Ripari dalla provincia di Macerata percorrendo 715 km.
- I partecipanti provenivano da Veneto, Toscana, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Svizzera e Marche.