GROSSGLOCKNER LUI RALLY

The Hand of the Monkey/ Agosto 2, 2024/ lambretta, raduni/ 0 comments

Una consolidata “Experience”!

Più o meno nel mese di febbraio 2024 si sono concluse le iscrizioni all’evento per Innocenti Lambretta LUI (Luna/Vega/Cometa che dir si voglia) più atteso dell’anno. Anche perché unico.

Da quella data in poi abbiamo potuto serenamente dimenticarci di aver pagato la nostra quota, perché la macchina organizzativa di Bruno Pisaniello e compagni si è messa in moto per noi (rigorosamente kick start ovviamente!).

Fast Forward. Arriviamo a Venerdì 28 giugno 2024. Personalmente è la seconda occasione in cui metto alla prova motore, freni e telaio del mio destriero turchino, ma non ho dovuto fare particolari migliorie se non, dall’esperienza (anzi: experience) dell’anno scorso, aggiungere un portapacchi posteriore su cui fissare una tanica con un po’ di gasolio di riserva e, particolare importante, installare i tamburi J-range per una frenata migliore.

Come lo scorso anno, la partenza è presso la sede di Scooter Italiano a San Quirino di Pordenone, dove tutti i partecipanti scaricano i propri LUI e dove ci aspetta una colazione dolce/salata per accontentare sia il palato italiano che quello internazionale. E’ impressionante infatti notare che, anche quest’anno, sono presenti i tre Manx (ovvero Phil, Mark & Allan) provenienti dall’Isola di Man, assieme ad un’altra buona pattuglia inglese fra i quali ricordo Stephen (abituato alle discese in Italia) e Tim.

Su questo aspetto apro subito una parentesi. Se da un lato avere persone che hanno viaggiato giorni per partecipare al tuo raduno è un grosso onore, dall’altro lato credo sia una grandissima responsabilità. Se fossi l’organizzatore sarei preoccupatissimo di offrire la migliore esperienza possibile a questi ospiti, ma Bruno pare disinvolto e io per questo lo invidio.

Tra gli iscritti spicca qualche nuovo volto, anche se il numero di mezzi è lievemente inferiore a quello della scorsa edizione. Parlando solo di estetica, il mezzo di Elio Grillo vince ancora a man bassa, ma fra tutti gli altri ricordo un LUI rosso/arancio metallizzato con finiture nere e tutti gli optional giusti al posto giusto. Beh, non proprio tutti, manca l’accensione elettronica e questo particolare segnerà il ritiro del mezzo già alla fine del secondo giorno, con grande sconforto del suo proprietario.

Molto bello è stato rivedere Simone Casacci e Roberta Ferri in sella ai rispettivi LUI, rubati l’inverno scorso e poi ritrovati nel giro di pochi giorni grazie al passaparola e alla prontezza di Marco Devils e Dean Orton a Novegro.

Verso le 9:30 siamo tutti in sella verso la Valcellina. Il mio LUI non perde un colpo nonostante lo maltratti un po’ e l’unico vero neo è la carburazione un po’ grassa.

In breve tempo raggiungiamo Erto dove ci aspetta l’aperitivo al ristorante Il Cervo Bianco e poi il primo rifornimento. La statale 51 di Alemagna ci porta poi in direzione Auronzo di Cadore, per raggiungere lo Chalet Lago Antorno nei pressi di Misurina, dove ci aspetta uno squisito pranzo.

Dopo la deviazione culinaria, riprendiamo la SS 51, accompagnati da un meteo favorevole fino a Dobbiaco (BZ), ove ceniamo e pernottiamo nell’ottimo Hotel Dolomiten, non prima dell’aperitivo sul Monte Rota.

Dobbiaco è il nostro trampolino di lancio verso la vicina Austria. L’Edelweissspitze dista circa 100 km ed è la nostra meta sul Grossglockner. Quindi l’indomani sabato 29 giugno ci dirigiamo in direzione Lienz e appena passato il centro abitato, prendiamo a salire verso Iselsberg, dove una birra mattutina è quasi obbligatoria, se non vuoi che ti espellano dal giro.

Ben motivati si riprende verso l’alta montagna, fino ad arrivare al casello in cui è imposto di pagare il pedaggio (non simbolico!) per poter proseguire verso la cima agognata. Per quanto mi riguarda la salita è come al solito abbastanza arrancante, tanto da dovermi abbonare alla seconda marcia. Purtroppo, intorno al 16° tornante sento che il motore proprio non ce la fa, neppure in prima. Mi fermo in curva, in una posizione alquanto scomoda. Il motore funziona ma appena ingrano la prima e lascio la frizione, si spegne. Al casello assieme allo scontrino di pagamento ti danno una brochure ed un adesivo. Non ci penso due volte ad attaccarlo alla carrozzeria ma ora, a circa 2300 metri di altitudine, comincio a temere di non farcela e di non meritarlo. L’unica cosa da fare è scendere un po’ per raggiungere il primo spiazzo e con un cacciavite togliere il filtro al carburatore. In teoria so che è la soluzione più veloce da provare, perché permette di arricchire di aria il carburante. L’altra soluzione sarebbe aprire la vaschetta e sostituire il getto del massimo con uno dal foro più piccolo, ma è ovviamente più laborioso. L’aria rarefatta in quota modifica infatti il rapporto stechiometrico tra benzina e Ossigeno, che dovrebbe sempre essere di circa 1 a 15. Non lo avevo mai fatto prima, soprattutto affrontando il Gran San Bernardo, ma ora non posso farne a meno.

Beh devo dire che funziona. Togliendo il filtro il motore riparte gagliardo e mi riprendo tutta la seconda marcia, che mi porta con sicumera fino ai 2571 mslm dell’Edelweissspitze. L’occasione è ovviamente buona per godersi il panorama fortunatamente quasi sgombro da nuvole e per fare qualche foto ricordo con chi merita davvero, ovvero i nostri LUI che ci hanno portato fin quassù.

Dopo aver raggiunto la cima, riscendiamo brevemente al ristorante Fuschertörl, tappa per il pranzo e una foto di gruppo, per poi scendere, ripercorrendo il tragitto verso Dobbiaco e l’Hotel Dolomiten.

La domenica mattina è sempre un po’ mesta perché si sa che il weekend è finito e bisogna rientrare alla base, accompagnati anche da una leggera pioggerella a tratti, che si fa insistente per fortuna solo negli ultimi km prima dell’arrivo. Riprendiamo quindi la SS 51 per raggiungere il Lago di Mosigo in cui affrontare l’ultimo aperitivo per poi tornare a Pordenone e infine a San Quirino intorno alle ore 13:00, per la grigliata finale.

Il ringraziamento a Bruno Pisaniello e al suo gruppo è doveroso. I tre giorni dell’evento sono filati lisci, tra bellissimi panorami, una assistenza puntuale, soste e pranzi scelti con oculatezza e un hotel di tutto rispetto.

Ora però è tempo di revisionare i freni, come al solito.

 

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