Discorso del nono anno.

The Hand of the Monkey/ Marzo 19, 2025/ newsletter, opinioni/ 0 comments

Nove anni dopo, stesso luogo.

La foto di copertina di questo articolo è stata scattata ben 9 anni fa.
 
Sembra ieri la prima riunione in cui prendevamo in mano le redini di quel gruppo di circa 25 persone che qualcuno, mai spiegando il perché, aveva chiamato The Monkeys.
 
A volte ce lo chiedono ancora, ma la risposta è sempre la stessa: noi non c’entriamo. Eppure è un nome potente, orecchiabile, simpatico. Per questo abbiamo deciso di mantenerlo.
 
A causa di questo nome ci portiamo dietro il peccato originale dei fondatori, perché come spesso accade, i nuovi gruppi nascono per ripicca, in questo caso verso il Vespa Club Parma da cui uscirono, prendendosela poi anche in generale col VCI.
 
I Monkeys nascono quindi da questo revancismo spicciolo tanto italico e per un periodo iniziale ne sono stati contagiati tanto che, guardando in prospettiva o, come si dice, col senno di poi, più d’uno si è avvicinato a noi, credendoci i paladini della giustizia in Vespa contro le istituzioni o per cercare di usarci contro di esse.

Certamente è anche colpa di chi sta scrivendo.

Con il tempo si matura e si capisce che non si può costruire qualcosa “contro”. Non si può costruire qualcosa che ambisca a sfidare il tempo, sulle negative fondamenta del risentimento.

Ecco perchè da molti anni i Monkeys lavorano per se stessi, hanno smesso di inseguire il mondo vespistico ufficiale pur incrociandolo con piacere quando capita, hanno abbracciato la Lambretta prima e i moped poi.

Siamo pochi e in via di estinzione, #sapevatelo.

Mettiamo da parte gli istituzionalismi e i settorialismi, a favore di un movimento che abbracci tutto lo scooterismo d’epoca, per non finire a guardare gli scooter dietro la vetrina, con una targhetta ASI (o FMI) in ottone, rivettata sulla carrozzeria bucata di proposito.

Lo scooterismo non è elite. Questi mezzi a due ruote sono macchine del tempo che ci riportano all’adolescenza, ma solo perchè la nostra adolescenza culminava salendo su una Vespa o su un Ciao o, più tardi su un MBK Booster. Questa generazione sparirà, com’è l’ordine naturale delle cose, così come spariranno gli ET3 a 8000 euro.

Perciò vi diciamo usateli, sporcatevi, andateci al bar oppure a Capo Nord. I Monkeys sono solo la base da cui partire, in gruppo ma anche da soli. Sono un adesivo da appiccicare, un fascione da fermare con le calamite di Marvin, ma tutto il resto siete voi.

Non c’è amicizia che valga una tessera, Monkeys compresa.

Guardiamo al futuro.

E dopo queste riflessioni ad alta voce, cosa stiamo facendo?

Ecco, ad esempio stiamo mettendo tantissime energie nel nuovo Ciao Club Italia, cercando di portarvi all’interno la nostra filosofia, con umiltà e dedizione.

Stiamo anche cercando di far fare un salto di qualità al Lambretta Club Parma, cominciando col gemellaggio del 13 aprile con il Lambretta Club Milano, una delle due bellissime realtà con le quali abbiamo il piacere di relazionarci in ambito lambrettistico. Ovviamente la seconda, ça va sans dire, è il Lambretta Club Emilia Romagna di cui siamo orgogliosa estensione a Parma.

E la Vespa? Naturalmente la Vespa rimane il nostro core business, essendo il mezzo prediletto, contando anche i Monkeys di Aosta e Lenzburg, di almeno il 70% dei nostri soci. In Italia il sodalizio con vari Vespa Club, tra cui soprattutto con quello di Aosta, permette ai Monkeys che amano gli eventi ufficiali di parteciparvi in piena regola. Il lavoro di Roberto e Denis, che sono diventati il punto di riferimento scooteristico della Valle, è davvero encomiabile.

Mentre il problema nemmeno si pone, in Svizzera, perchè i Monkeys sono ufficialmente riconosciuti grazie all’ottimo lavoro di Ivano, Luigi e compagni/e fin dagli albori, diventando in breve tempo uno dei club più grandi e meglio organizzati all’interno del sodalizio nazionale elvetico.

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